Un bosco a San Pietro: la Natura partecipa al Sinodo

Un Bosco sul sagrato di San Pietro e una distesa di arbusti, graminacee e fiori sulla scalinata antistante come frammenti di Natura per evocare la biodiversità degli ecosistemi: questa la nostra installazione simbolica in occasione di Together Raduno del Popolo di Dio”, la Veglia di preghiera di apertura della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. E’ il 30 Settembre 2023, si sta concludendo il Tempo della cura del Creato e Papa Francesco sta per presentare al mondo il Laudate Deum, aggiornamento dell’Enciclica del 2015 Laudato Si’, ed esortazione all’ecologia integrale.

Per noi è stato un onore ed una grande emozione unirci, da paesaggisti ed ecologisti (da sempre), a questa preghiera ecumenica di impronta francescana dando il nostro contributo con questa istallazione verde fortemente significativa e coerente con il nostro sentire e le tematiche portate avanti da Papa Francesco, in uno dei luoghi simbolo dell’Architettura e della Cristianità. La sensazione che abbiamo cercato di evocare è quella di una ritrovata naturalità, quello che abbiamo cercato di stimolare è un sentimento di biofilia nei confronti della Natura e di tutte le sue Creature. Una Natura che da Oggetto diventa Soggetto e che attraverso questi frammenti ‘partecipa’ alla preghiera e al cammino dell’ Umanità.

Una Natura presente nel quotidiano di ciascuno di noi, in modo visibile o invisibile, diretto o indiretto, di cui spesso non ci accorgiamo e che diamo per scontata, facendo scelte inconsapevoli e dannose per il Pianeta. Natura di cui, al contrario, ciascuno di noi dovrebbe prendersi cura, in ogni momento e in ogni gesto quotidiano, impegnandosi ad abbandonare lo stile di vita consumistico, che caratterizza quest’epoca, e ad acquistare un atteggiamento di consapevolezza, rispetto e ’gioiosa sobrietà’ ( cit. Papa Francesco). La conversione ecologica promossa da Papa Francesco va di pari passo alla conversione sinodale.

L’installazione.

Chiome di alberi diversi tra loro, chiome libere, multiformi si intrecciano a formare compatte masse verdi che incorniciano lateralmente l’ingresso della basilica di San Pietro. Alla base macchie multicolore di arbusti. Sono frammenti di bosco, citazioni di un ecosistema importantissimo per le regolazione delle condizioni di vita sulla Terra. Gruppi di graminacee, praterie di erbacee e fioriture, ondeggiano sulle scalinate. Anche in questo caso, frammenti come citazione di ecosistemi naturali e seminaturali ricchi di biodiversità. Il percorso che dall’obelisco porta al Crocefisso è cadenzato da una sequenza di piante ‘spontanee’. Gli olivi intorno al Crocefisso hanno perso la loro forma rigida dovuta alle potature e riacquistato una forma naturale. Un bosco con alberi di Quercus spp., Fagus sylvatica, Olea europaea, Laurus nobilis e arbusti mediterranei sotto al sagrato della basilica ad incorniciare il Crocifisso di S. Damiano, macchie di arbusti ed erbacee misti Gaura lindheimeri, Salvia macrophylla, Rosmarinus officinalis, Punica granatum e Stipa tenuissima,  sulle scalinate  laterali. Diversità di forme e colori in armonia tra loro.

L’ installazione è stata offerta e realizzata da Confagricoltura con Assoverde, associazioni entrambe impegnate nella promozione della giustizia ambientale ed ecologica.

Il progetto dell’istallazione è dell’architetto paesaggista Virna Mastrangelo  (referente Lazio di Assoverde) e del suo studio Greenatelier, mentre la realizzazione è di Enzo Margheriti ( socio stoico di Confagricoltura). con Vivai Margheriti e Paesaggistica toscana, aziende leader nel settore del verde.

Hanno partecipato con il loro contributo specialistico  all’ istallazione:  Arcangela di Lorenzo, scenografa (Greenatelier), Jessica Pettinari, paesaggista (Greenatelier), Onofrio Mazzarelli e Raffaella Scarchilli di Assiverde (azienda socia Assoverde).